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FLC CGIL Siena contro i tagli alla scuola: “Scelte miopi che impoveriscono il futuro”

Siena (giovedì, 17 aprile 2025) – Il sindacato FLC CGIL di Siena lancia un duro attacco contro i tagli annunciati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, denunciando le prime conseguenze concrete sul territorio provinciale. “Scelte miopi e dannose, che impoveriscono l’offerta formativa e colpiscono duramente il diritto all’istruzione”, è il commento della segretaria generale Anna Cassanelli, all’indomani dell’incontro con l’Ufficio Scolastico Provinciale sull’organico docente per l’anno scolastico 2025/2026.

Di Roberto Meloni

Il calo demografico pesa fortemente sul sistema scolastico senese: si contano 565 alunni in meno rispetto allo scorso anno, con una flessione significativa nella scuola dell’infanzia, primaria e media. “Solo nella scuola dell’infanzia – spiega Cassanelli – registriamo 143 iscrizioni in meno, che si traducono in 21 posti e 9 sezioni tagliate. Nelle scuole elementari il calo è di 300 studenti, con la perdita di 14 insegnanti e 16 classi”. Anche nella scuola media si rileva una contrazione, seppur parzialmente mitigata dall’aumento degli alunni con disabilità. In controtendenza, le iscrizioni alle scuole superiori sono in aumento, compensando in parte le perdite negli altri gradi di istruzione. Nonostante alcuni tagli siano stati assorbiti dai pensionamenti, restano 22 insegnanti “perdenti posto”, ovvero privi di una cattedra. Particolarmente critica la situazione per i docenti di educazione motoria e di strumento musicale. “All’IC Iris Origo di Montepulciano – denuncia Cassanelli – due insegnanti di clarinetto e flauto sono rimasti senza cattedra a causa del mancato rinnovo dell’indirizzo musicale da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale. Una decisione grave, che spezza un’esperienza trentennale e priva l’istituto di un’offerta educativa preziosa”. La FLC CGIL di Siena condanna duramente la linea politica del Governo e del ministro Valditara: “Non si può rispondere al calo demografico con tagli ciechi. Servono politiche lungimiranti che tutelino la scuola pubblica, i suoi lavoratori e le comunità locali”. Il sindacato torna a chiedere una revisione dei criteri di formazione delle classi, che oggi penalizzano le aree periferiche, con la chiusura di scuole essenziali per il tessuto sociale, e al tempo stesso generano sovraffollamento nei plessi cittadini. “Le cosiddette classi pollaio – sottolinea Cassanelli – sono un problema ancora troppo diffuso, che mina la qualità dell’insegnamento e la sicurezza”. La battaglia di FLC CGIL non si ferma: “Continueremo a mobilitarci – conclude la segretaria – per difendere una scuola pubblica di qualità, l’equità territoriale e la dignità professionale di chi ogni giorno lavora per formare le nuove generazioni. Investire sulla scuola non è una spesa, è costruire il futuro”.

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Last modified: Aprile 17, 2025
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