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Accordo al Mimit per Beko Siena: chiusura entro il 2027, Cig e reindustrializzazione con Invitalia

Siena (mercoledì, 9 aprile 2025) — Dopo una lunga e complessa trattativa durata dodici ore, è stato raggiunto un accordo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sul futuro dello stabilimento Beko di viale Toselli, a Siena. L’intesa, che verrà sottoposta a referendum tra i lavoratori e ufficializzata il prossimo 14 aprile a Roma, prevede la chiusura del sito produttivo senese entro il 31 dicembre 2027, ma garantisce un periodo di copertura con Cassa integrazione straordinaria fino alla fine di quell’anno.

Di Roberto Meloni

A differenza di quanto temuto inizialmente, la chiusura non avverrà a fine 2025 come da piano originario, ma slitterà di due anni, offrendo così il tempo necessario per realizzare un piano di reindustrializzazione. Il sito sarà infatti acquisito da Invitalia, in collaborazione con il Comune di Siena, con l’obiettivo di attrarre nuovi investitori e dare continuità produttiva e occupazionale al territorio. Sul piano nazionale, la multinazionale turca ha ridotto significativamente gli esuberi previsti, passando dai 1.935 annunciati a novembre scorso a meno di mille. Non sono previsti licenziamenti collettivi: le uscite saranno gestite su base volontaria e con incentivi economici. Per i lavoratori senesi, l’accordo prevede fino a 90mila euro per chi sceglierà di lasciare l’azienda e una “una tantum” da 15mila euro per chi opterà per la cassa integrazione fino al 2027. “È stata una trattativa difficile, ma possiamo dire che Siena è caduta in piedi”, ha dichiarato Daniela Miniero (Fiom Cgil). “Abbiamo ottenuto ammortizzatori sociali conservativi, che garantiscono continuità occupazionale, e la clausola che ci permette di riaprire il tavolo se a settembre 2027 non sarà ancora stato individuato un nuovo reindustrializzatore”. Massimo Martini (Uilm) e Giuseppe Cesarano (Fim Cisl) hanno espresso soddisfazione per le garanzie ottenute, sottolineando l’importanza degli strumenti economici previsti per i lavoratori. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha confermato il dialogo aperto con il ministro Adolfo Urso e l’impegno congiunto per trovare un nuovo soggetto industriale in grado di rilanciare l’occupazione nel sito senese: “Ci sono già segnali promettenti che potrebbero concretizzarsi presto in sviluppi positivi”.

Con questo accordo, Siena si prepara a una difficile transizione industriale, ma con basi più solide e una prospettiva concreta di continuità per i 299 lavoratori coinvolti

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Last modified: Aprile 9, 2025
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