SIENA (giovedì 30 gennaio 2025) – Mediobanca alza le difese contro l’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) lanciata dal Monte dei Paschi di Siena. Il consiglio d’amministrazione di Piazzetta Cuccia ha bocciato senza riserve la proposta dell’istituto senese, invitando gli azionisti a respingerla. L’operazione prevedeva uno scambio di 23 azioni MPS per ogni titolo Mediobanca, per un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro.
di Silvia Cannas Simontacchi
Secondo Mediobanca, l’offerta non è stata concordata ed è da considerarsi ostile, oltre che contraria agli interessi dell’istituto. Il CdA ha sottolineato che l’OPS è “priva di razionale industriale e finanziario” e potenzialmente distruttiva di valore per gli azionisti.
In particolare, Mediobanca evidenzia che l’operazione comporterebbe:
- Un danno al profilo reddituale, dato che gli utili di Mediobanca sono previsti in crescita secondo il piano strategico in corso, mentre per MPS le previsioni indicano un calo a causa della riduzione del margine di interesse e della fine dei benefici fiscali.
- Una diluizione dei multipli valutativi, con effetti negativi sulla crescita dei ricavi e degli utili, sulla redditività – attualmente doppia rispetto a quella futura di MPS – e sulla stabilità del titolo. Il calo delle azioni MPS dopo l’annuncio dell’operazione confermerebbe, secondo Mediobanca, la fragilità della proposta.
Un altro elemento critico segnalato da Mediobanca riguarda la presenza degli stessi azionisti in più istituti coinvolti nell’operazione. Delfin e Caltagirone detengono quote rilevanti in Mediobanca (rispettivamente 20% e 7%), in MPS (10% e 5%) e in Generali (10% e 7%). Secondo il CdA, questa sovrapposizione azionaria potrebbe creare “una disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria”.
Fonti vicine all’operazione sottolineano invece che la natura industriale della business combination è evidente, tanto che Mediobanca stessa ha incluso da tempo il credito al consumo nel proprio perimetro, avvicinandosi sempre più a un modello di banca commerciale. Secondo queste fonti, l’operazione non snaturerebbe Mediobanca, il cui utile netto è oggi suddiviso tra Wealth Management e Corporate & Investment Banking (35%), Compass (30%) e Generali (40%).
Resta ora da vedere come si evolverà la situazione, con Mediobanca che si esprimerà formalmente sull’offerta nei tempi e nei modi previsti dalla legge.
Tag: economia, Italia, Mediobanca, Monte dei Paschi, Siena Last modified: Gennaio 30, 2025