Siena (domenica, 27 aprile 2025) — La Toscana si conferma tra le regioni italiane dove il ricorso agli acquisti rateali cresce più rapidamente. Lo certifica l’analisi della Fondazione Fiba, ripresa da First-Cisl Toscana, che evidenzia un aumento del 7,1% nell’ultimo anno, portando il totale dei finanziamenti rateali a 11,8 miliardi di euro. Un dato che pone la regione al secondo posto a livello nazionale, subito dietro l’Emilia-Romagna, e che solleva preoccupazioni per un possibile fenomeno di “sovraindebitamento di massa”.
Di Roberto Meloni
Il credito al consumo in Italia ha toccato nel 2024 la cifra record di 170 miliardi di euro, segnando un incremento del 5,3% rispetto all’anno precedente. Un vero e proprio boom, che riflette il crescente disagio delle famiglie italiane, alle prese con stipendi stagnanti e un costante aumento del costo della vita. Sempre più spesso, anche spese che un tempo si affrontavano senza ricorrere al credito vengono oggi suddivise in rate.
A rendere ancora più allarmante la situazione è il TAEG medio italiano, che si attesta al 10,45%, ben oltre la media europea dell’8,38%. Nonostante la Banca Centrale Europea abbia avviato una politica di riduzione dei tassi d’interesse a partire da giugno 2024, nei primi mesi del 2025 si è assistito a un nuovo aumento del TAEG, definito “inspiegabile” da Marco Lenzini, segretario generale di First-Cisl Toscana.
Un altro dato che desta preoccupazione è il raddoppio della cessione del quinto dello stipendio: tra il 2011 e il 2024, questa forma di finanziamento è passata da 10 a oltre 18 miliardi di euro, diventando uno strumento di emergenza sempre più utilizzato per far fronte alle spese quotidiane.
“Il credito al consumo rappresenta ormai il 18,7% del totale dei prestiti in Italia, quasi il doppio della media europea dell’11,2%”, spiega Lenzini. “È il segno evidente che molte famiglie non riescono più a sostenere le spese ordinarie senza indebitarsi.”
First-Cisl Toscana lancia un appello alle banche affinché pongano maggiore attenzione ai bisogni reali delle famiglie. “Troppo spesso – conclude Lenzini – gli istituti propongono prestiti intermediati da società terze solo per generare commissioni, trascurando un credito realmente personalizzato e un autentico dialogo con i clienti.”
La fotografia scattata dall’analisi della Fondazione Fiba lancia un campanello d’allarme non solo per le istituzioni finanziarie, ma anche per la politica, chiamata a riflettere seriamente sul crescente disagio economico che si sta radicando, anche in una regione tradizionalmente forte come la Toscana.
Last modified: Aprile 27, 2025